Ti Amo
Sei il primo pensiero quando metto i piedi sulla linea verde che poi non si capisce se sia verde per il colore della linea o per la muffa che si crea nei mesi estivi a causa della vicinanza molecolare tra corpi incravattati. Ma tu sei lì, dolce visione che compare all’orizzonte.
Il mio desiderio di te arde appena mi avvicino al regionale delle 18, e al sol pensiero di vederti, non temo un viaggio in cui dovrò conquistarmi dieci centimetri quadrati di spazio vitale, con l’aria condizionata nella modalità finto-accesa che solo a Trenord gli vendono un impianto del genere e di fianco la solita vecchietta che ignori, ma lei fa di tutto per attirare l’attenzione e poi ti domanda “Scusi giovanotto, non è che può chiudere il finestrino che ci sono gli spifferi?”, e solo la tua immagine sublime mi dona la forza di mantenere un atteggiamento cortese
Al pensiero di appoggiare le labbra sul tuo collo scendo alla solita stazione, destreggiandomi tra i pendolari che manco Neo di Matrix, metto le chiavi nella vecchia fiesta che grazie alle botte prese nel corso degli anni ha acquisito una capacità aerodinamica che mi permette di guidare meglio di Dominic Toretto, attraverso il traffico e finalmente arrivo a casa.
Scendo dalla macchina e già pregusto il tuo sapore sulle mie labbra … incomincio a sentire il profumo della tua bionda chioma ed è a quel punto che mi rendo conto “ cazzo, ho lasciato le chiavi in macchina” … corro e rientro … ed ogni volta c’è lei, il flagello dei sette mari, l’epic monster dei livelli finali di Super Mario: la vicina gattara! Sole mio nulla mi potrà mai separare da te, fingo un analfabetismo di ritorno quando mi domanda una firma per i diritti riproduttivi dei gatti e simulo una estasi mistica quando mi vuole mostrare la foto dell’ultimo gattino nato e poi finalmente posso inserire le chiavi della toppa
E vedo te stella polare
Tu cielo in cui l’uomo si riposa
Tu dolcezza delle fatiche
Birretta 50cl della Heineken … non sai quanto mi sei mancata!