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Pazienza


Per resistere al male ci vuole una grande pazienza.

La pazienza non è la virtù dello stoico che non si lascia toccare da ciò che accade nel mondo o intorno a lui. E non è nemmeno da confedere con la virtù del coglione che si lasciare passare addosso tutto senza reagire.

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La pazienza è una virtù operosa che accompagna chi si rifiuta di cedere al male. E' un impegno quotidiano di cui magari non vedremo i frutti.


La pazienza è portare la propria croce coltivando nel cuore la fede in un destino buono. E' la benedizione delle cose abitudinarie, noiose e senza emozioni forti ma che sono la farina della nostra vita; può forse il pane nascere solo dal guizzo del lievito?


E' il lavoro dei monaci benedettini che ettaro per ettaro hanno bonificato l'Europa senza cedere alla tentazione di maledire il suolo per la sua asperità.

E' la disponibilità a farsi ferire dai propri alunni perchè tu hai preparato la lezione dell'anno e questi si stravaccano sul bano

Sono i papà e le mamme che tutte le sante notti si alzano a cambiare il pannolino ai loro figli.

E' il prete che rimane da solo perchè nessuno dei suoi parrocchiani lo capisce.

Siamo noi che ci sopportiamo con i nostri soliti difetti.


La pazienza è la virtù di chi crede che la Resurezzione è il quotidiano trasfigurato: che è sempre quello, ma che è sempre nuovo.


Siano benedetti gli uomini e le donne pazienti che cambieranno il mondo!


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