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Vita da hobbit

Se fossi nato nella Terra di Mezzo, sarei uno hobbit allegro, abitante della Contea


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Amo il mio paese, le mie tradizioni … i Grest che riempiono le piazze di risate di bambini, i tendoni delle feste che ogni estate pullulano di volontari che ti servono da bere e riempiono l’aria del profumo di carne alla griglia, quando fare cena è più che nutrirsi, ma è creare amicizia e comunità.


Amo il mio dialetto, i proverbi che mia nonna mi ha insegnato da bambino, le santelle ai crocicchi delle stra

de, mi ricordano che sono figlio di una terra ricca di umanità che per secoli ha lavorato il suolo e ancora oggi insegna che la gioia è nelle cose più piccole.


Amo il buon cibo e il buon bere, che sono responsabilità di fronte a chi il cibo non ce l’ha ed invito costante a fuggire dal peccato del lamento. Il buon cibo e il buon bere che spesso sono gesti di cura e ospitalità, frutto dell’ingegno umano che si mette al servizio della gente, perché a tutti sia data la speranza di una vita bella.


Amo i paesaggi d’estate, quando il cielo azzurro e terso fa a gara con la terra marrone e il grano dorato, il verde degli alberi buca il cielo e quelle mattine in cui si riescono a vedere persino gli Appennini


Amo stare con gli amici, benedizione di Dio. Siamo al mondo per volerci bene gli uni con gli altri, per affrontare insieme le sfide della vita, portarci i pesi, spezzare le gioie, ridere fino a che fa male la pancia, infiammare il cuore raccontando avventure e cercare la grandezza che si nasconde in ogni angolo della Contea.


Amo la vita tranquilla, la mia casa, il

mio paese e non amo molto gli scontri, se posso li evito. Ma succede che alcune volte le armate di Mordor decidono di bussarti alla porta e allora combatti. Non perché io sia un cavaliere valoroso e spasimante di andare in battaglia, ma perché amo le verdi colline, il profumo dei fiori, il rumore dei bambini e il suono dei canti della Contea.

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